Casini(Fabi):Mps firmato accordo con le organizzazioni sindacali, 500 uscite e 250 assunzioni
Articolo di Milano Finanza del 7 agosto 2020 (originale allegato)
E’ il primo da quando si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione e, a mio giudizio, è un buon accordo.
Franco Casini, coordinatore Fabi del gruppo Monte dei Paschi di Siena e segretario nazionale amministrativo della stessa Federazione Autonoma Bancari Italiani, commenta con MF-Milano Finanza, l’intesa raggiunta ieri, tra tutte le organizzazioni sindacali e la banca senese per un nuovo pacchetto di esodi. L’accordo firmato ieri prevede 500 uscite su base volontaria con il Fondo di solidarietà, a fronte dei quali ci saranno 250 ingressi di giovani.
“Il rapporto tra assunzioni e uscite è di uno a due, nel solco della linea che abbiamo tracciato con decisione, a livello nazionale, con il nostro segretario generale, Lando Maria Sileoni, fin dallo scorso anno” precisa Casini.
Domanda. Segretario, MPS assume: è una fake news?
Risposta. No, non scherziamo. La procedura è concreta e reale. L’accordo in ogni caso, è il frutto di un dialogo importante che si è immediatamente creato con i nuovi vertici della banca, nell’ambito del quale abbiamo fatto valere, senza la necessità di strappi, le nostre richieste. Abbiamo fatto pesare l’esigenza di rafforzare comunque la rete territoriale e hanno condiviso.
Domanda. Quanti neoassunti andranno in agenzia?
Risposta. I numeri esatti non sono stati messi nero su bianco, ma certamente la maggior parte delle nuove lavoratrici e dei lavoratori di Mps sarà destinata al rafforzamento della rete commerciale, che soffre da troppo tempo.
Domanda. Quando si parte con le uscite e il piano di assunzioni?
Risposta. La procedura sarà snella, veloce e trasparente. L’impegno è che già entro gennaio ci siano i primi, nuovi ingressi. Ma mi consenta di sottolineare che questo accordo ha un valore simbolico e politico assai rilevante.
Domanda. A cosa si riferisce?
Risposta. L’accordo è un segnale fondamendale di attenzione, da parte della banca. Dietro il testo, secondo me, c’è un messaggio politico preciso: sia il presidente Patrizia Grieco sia l’amministratore delegato Guido Bastianini sembrano voler dire, proprio con questa intesa su uscite e assunzioni che il gruppo Mps guarda al futuro e questo è un elemento sicuramente positivo.
Domanda. Il destino, però, è segnato: privatizzazione entro dicembre 2021.
Risposta. Se da una parte non si possono certo nascondere le difficoltà, reddituali e di patrimonializzazione, come emerso ieri nella semestrale, che però non sono certo ascrivibili ai dipendenti dall’altra non si può certo concludere che il Monte debba scomparire. Insomma, vedremo cosa succederà ma noi non resteremo a guardare.Non ci sediamo sulla sponda del fiume ad attendere che qualcuno arrivi a comprare la banca più antica del mondo, per farne spezzatini o altro.
Domanda. Vuol dire che vi metterete di traverso di fronte a ipotesi di acquisto del gruppo?
Risposta. Dico che il sindacato non vuole una banca che affronti il percorso di privatizzazione restando immobile. Insomma non siamo in disarmo.
Domanda. Da questo punto di vista siete in linea con il vertice della banca?
Risposta. Prima di tutto cerco di essere in linea con le aspettative dei colleghi, anche se l’accordo di ieri rileva proprio questo: è l’intesa tra due parti che non stanno ad aspettare, ma che vogliono uscire dalla crisi. Lavoratori e organizzazioni sindacali saranno sempre al fianco di chi cercherà di traghettare la banca in un porto sicuro, garantendo tutti i nostri colleghi.
Domanda. La soluzione migliore, secondo lei, è un aggregazione o la nazionalizzazione?
Risposta. Noi non siamo disponibili a cancellare oltre 500 anni di storia senza un progetto che tenga conto prioritariamente dei colleghi, dei territori e delle comunità di riferimento. Seguire la strada che sembra tracciata solo e soltanto per una logica economica e finanziaria, o perchè qualcuno ha deciso che debba essere così, ci trova assolutamente contrari. (riproduzione riservata)