CLASS CNBC, Lando Sileoni (Fabi) dà le pagelle ai banchieri italiani

CLASS CNBC, Lando Sileoni (Fabi) dà le pagelle ai banchieri italiani

Lunga intervista del segretario generale della Fabi al canale finanziario all news. Le mosse di UniCredit su Banco Bpm, Montepaschi, il ruolo di Intesa Sanpaolo. La difesa della categoria. Niente licenziamenti in banca.

 

 

Dietro l’attuale risiko c’è “l’obiettivo di creare grandi gruppi bancari non aggredibili dai colossi cinesi e americani” evidenzia il sindacalista.

Alla vigilia di un 2025 che appare cruciale per la riorganizzazione del sistema bancario italiano, Lando Maria Sileoni , Segretario generale della Fabi (primo sindacato italiano dei bancari), ha commentato su Class Cnbc i principali banchieri e istituti di credito nazionali.

“Dietro a questo epocale cambiamento c’è l’obiettivo di creare grandi gruppi bancari non aggredibili dai colossi cinesi e americani, come scritto chiaramente nel Rapporto Draghi” ha ribadito il sindacalista. “Noi abbiamo un vantaggio: abbiamo tra i migliori amministratori delegati di sempre”.

 

Ma vediamo i suoi giudizi in dettaglio:

 

Andrea Orcel di UniCredit

Sileoni: “Orcel è seduto su una montagna di denaro pari a oltre 10 miliardi di euro da poter investire e, se dovesse andare in porto l’acquisizione della banca tedesca Commerzbank, diventerebbe la prima banca in Unione europea. Alcuni partiti tedeschi e italiani stanno creando delle difficoltà di percorso: quando la politica invade il campo della finanza non è mai positivo”.

 

Luigi Lovaglio del Monte dei Paschi di Siena

Sileoni: “Mps anzitutto, ricordiamolo, è stata risanata con il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori e con una intelligente gestione dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio. Quando alcuni partiti entrano a gamba tesa, fanno nascere un effetto boomerang che ricade su banca, clienti e lavoratori”.

 

Giuseppe Castagna di Banco BPM

Sileoni: “Banco Bpm nasce dalla fusione tra due grandi popolari, Milano e Verona, perfettamente integrate nei due territori di appartenenza. La dimensione media della banca e un azionariato molto frazionato, al di là dell’ottima gestione dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna, non rappresentano un punto di forza. Ma va riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori e al suo amministratore delegato la capacità di fare squadra e di aver creato un forte e radicato punto di riferimento per le imprese e per le famiglie”.

 

Gianni Franco Papa di BPER

Sileoni: “Bper è gestita bene dal suo amministratore delegato, Gianni Papa, con determinazione e lungimiranza, e ha al proprio interno uno dei più importanti e illuminati finanzieri come Carlo Cimbri, presidente di Unipol. È un gruppo bancario in continua crescita, particolarmente radicato nei territori d’origine”.

 

Giampiero Maioli di Credit Agricole Italia

Sileoni: “Giampiero Maioli, che guida il Crédit Agricole Italia, è un corpo unico con la sua banca, che ha creato e fatto crescere. Senza di lui i francesi non avrebbero avuto questi risultati”.

 

Carlo Messina di Intesa Sanpaolo

Sileoni: “ Intesa è da sempre la banca di riferimento sociale del Paese che, in sintesi, vuol dire: salvataggi di banche in difficoltà, acquisizioni e integrazioni di altre, sostegno alle economie dei territori, e punto di riferimento per lo Stato in tutte le principali operazioni di sistema (come, ad esempio, gli interventi per Alitalia). In più è il primo gruppo bancario in Italia in termini di sottoscrizione di debito pubblico per decine di miliardi di euro (Bot e Btp), pilastro cioè dell’intera economia italiana, sia di famiglie sia delle imprese”.

“Alla guida c’è Carlo Messina che ha dimostrato sempre un forte interessamento economico per la sanità, la ricerca e l’università, con una gestione che abbraccia tutte le attività economiche dei vari comparti italiani. Noi da sempre preferiamo le banche che sanno coniugare una forte vocazione sociale con i risultati di bilancio”.

 

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