BCC – Accordo tra sindacati e federcasse, lavoratori più tutelati

BCC – Accordo tra sindacati e federcasse, lavoratori più tutelati

Intesa raggiunta dalla Fabi, le altre sigle i vertici di Federcasse sugli strumenti normativi ed economici a tutela dei dipendenti del credito cooperativo per superare l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Bertinotti: «Un accordo che valorizza il capitale umano, elemento fondamentale e caratterizzante del Credito Cooperativo che deve sempre puntare a far emergere le buone prassi”.
Dopo mesi di trattative le banche di credito cooperativo possono finalmente contare sulla “cassetta degli attrezzi” ossia tutti quegli strumenti e interventi economici-normativi per la gestione organizzativa aziendale e la tutela dei lavoratori in questa fase emergenziale causata dal Covid-19.

L’intesa è stata raggiunta ieri dalla Fabi, dalle altre organizzazioni sindacali, e i vertici di Federcasse con la firma dell’accordo “Emergenza sanitaria nazionale Covid-19. Tutela del lavoro, della famiglia, delle fragilità” relative, appunto, alle disposizioni normative ed economiche per il settore del Credito Cooperativo.

Tra i punti principali del testo condiviso ci sono:

– la proroga fino al 30 settembre del 2020 per la formazione a distanza anche dal domicilio del lavoratore e con l’impiego di strumenti digitali di proprietà del lavoratore stesso

– si mette a disposizione il 50% di ore della “banca del tempo solidale” accantonata con l’introduzione della causale “Covid-19 nazionale” a sostegno della genitorialità e delle situazioni di fragilità sanitaria. Inoltre a fronte di ogni tre giornate di permesso versate volontariamente dai lavoratori l’azienda ne aggiunge una in più.

– un aumento del 50% della retribuzione lorda, con decorrenza al 5 marzo 2020, per i lavoratori che hanno la copertura per i congedi parentali dall’art. 23 del decreto Cura Italia e con particolare attenzione ai lavoratori che assistono figli disabili.

– il ricorso all’assegno ordinario del Fondo di Solidarietà per la gestione di riduzioni o sospensioni dell’orario di lavoro per esigenze riconducibili all’emergenza Coronavirus.

Rimane, invece, materia di confronto a parte lo “smart-working” per la definizione di uno specifico accordo che possa trovare collocazione nella contrattazione nazionale di categoria.

«Due mesi di trattative con i soliti alti e bassi hanno finalmente consentito alla Fabi e alle altre organizzazioni di definire un testo d’accordo complessivo e in parte innovativo che da garanzie e nuove tutele ai lavoratori e alle lavoratrici del settore della cooperazione di credito» ha commentato il segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti, «vari strumenti e modulazioni di intervento rivolte con particolare attenzione ai colleghi/e più esposti e fragili in questa fase di pandemia».

Secondo Bertinotti «la vera “differenza” nel Credito Cooperativo deve sempre puntare a far emergere le “buone prassi” a partire dall’attenzione e dal “valore” rappresentato dal capitale umano e questo accordo tende a preservare i profili più urgenti e distintivi del Credito Cooperativo e dovrà utilizzarli al meglio delle proprie possibilità per mantenere le persone al centro di ogni azione virtuosa e promotrice di “ben essere” anche sotto l’aspetto dell’organizzazione del lavoro nelle Bcc-Cr».

Roma, 9 giugno 2020

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