Montepaschi : “Per ora resti pubblica”
Roma, 30 ottobre 2020.
«Per il futuro del Monte dei Paschi di Siena esistono diverse soluzioni, ma è preferibile per ora che la banca resti pubblica.
Lo Stato fino a ora ha già speso 7 miliardi di euro e una accelerazione della privatizzazione potrebbe comportare ulteriori esborsi di denaro pubblico lasciando molti dubbi. Una eventuale aggregazione, infatti, oltre a creare un danno sul versante occupazionale, specie nelle città di Siena e Firenze, provocherebbe l’immediata sparizione di un marchio storico, quello della prima banca nata in Italia».
Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. «Ribadiamo, quindi, la necessità di mantenere Mps “pubblica” e auspichiamo che il governo chieda all’Unione europea la proroga, oltre il 31 dicembre 2021, del termine per la privatizzazione» aggiunge Sileoni.
«Il denaro dello Stato deve essere speso oculatamente e, in questo senso, potrebbe essere valutata la possibilità di aggregare, assieme a Mps, altre banche che stanno uscendo da situazioni di debolezza, creando così un nuovo gruppo di dimensioni in linea con le indicazioni della Bce» conclude il segretario generale della Fabi.